Sono tanti i documenti di cui è necessario essere in possesso prima di procedere con l’atto, e la produzione di alcuni di essi potrebbe riservare delle sorprese. Per stare tranquilli, meglio affidarsi a un’agenzia
Il signor Rossi è intenzionato a vendere il suo appartamento. Ne ha ereditato un altro, più grande e più centrale, dove ha intenzione di andare a vivere. Sta in quella casa da 15 anni, durante i quali vi ha apportato alcune modifiche, come la copertura di una veranda per realizzare una piccola area conviviale e l’abbattimento di un tramezzo per creare un open space che comprendesse cucina e soggiorno.
Quando ha sparso un po’ la voce, alcuni potenziali acquirenti gli hanno chiesto la documentazione relativa alla conformità edilizia. Il signor Rossi si è sentito quasi offeso. «Ma come fanno anche solo a pensare che la mia casa possa essere “abusiva”? Queste sono cose di cui si sente parlare nei telegiornali, negli articoli di cronaca… Non vedo come possa interessare me che sono sempre stato un cittadino ligio alle regole!», ha sbottato, presentando la visura catastale a dimostrazione delle sue parole.
Ma a volte non si pecca per cattiveria, ma solo per ignoranza. Il nostro cliente non sa infatti che, paradossalmente, anche un immobile abusivo può essere “regolarmente” accatastato. E soprattutto non sa che è il proprietario il responsabile della conformità tra lo stato di fatto e il relativo progetto depositato a suo tempo al Comune di riferimento. Perché di questo si tratta. Del permesso di costruire – e successivamente a effettuare eventuali cambiamenti – da parte dell’ufficio tecnico. Qualora ci siano delle difformità – alcune delle quali possono essere sanate, altre no – non è possibile stipulare l’atto di compravendita.
Dopo il primo momento di sdegno e una breve ricerca su internet, il signor Rossi ha dunque deciso, consigliato da un amico, di affidarsi a un’agenzia immobiliare per avere una mano e tutelare i suoi interessi.
Così facendo, ha scoperto molte cose interessanti di cui non conosceva neanche l’esistenza. La burocrazia legata alle compravendite immobiliari è infatti più complessa di quanto si pensi e solo gli esperti del settore possono aiutare a districarsi al meglio.
Una volta ricevuto l’incarico, infatti, una delle prime attività è proprio il controllo della documentazione. Innanzitutto quella relativa alla provenienza (acquisto, donazione, eredità…). In secondo luogo, il referente dell’agenzia si reca personalmente in Comune per verificare l’effettivo rilascio di tutte le autorizzazioni. Il permesso a costruire, ma anche quelle successive per i lavori di ristrutturazione. Non è difficile infatti incappare in casi in cui questi ultimi siano stati svolti con una certa “leggerezza”, magari senza una Dia (Dichiarazione di inizio lavori) e necessitino di una sanatoria edilizia.
Successivamente, si visiona la planimetria catastale e si controlla che anch’essa sia esattamente rappresentativa dello stato dei luoghi. In caso negativo, ci si affida a un geometra di fiducia per sistemare anche questa situazione.
Ma non è finita qui. Obbligatorio è anche l’Ape (l’attestato di prestazione energetica). Non può esserci alcun rogito senza che un tecnico abilitato l’abbia redatto.
Poi si passa al certificato di agibilità, che attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, valutate secondo quanto dispone la normativa vigente.
Dulcis in fundo, si procede alla visura ipotecaria, per stabilire se ci siano delle pendenze da parte del proprietario dell’immobile, quali ipoteche legali (Equitalia - servizio riscossione tributi o compravendite), ipoteche giudiziarie (decreti ingiuntivi), ipoteche volontarie (ad es.: per accensione mutui, finanziamenti) e citazioni (atti che contestano la titolarità dell'immobile o chiedono la conclusione di un contratto preliminare - art.2932 c.c.)
Il signor Rossi, seduto nell’ufficio dell’agenzia di fronte al suo interlocutore che ha appena finito di spiegargli la trafila, si rilassa poggiandosi comodamente allo schienale e sorride quasi inconsciamente mentre aspetta che sia pronto il contratto da firmare. Si sente finalmente tranquillo, libero da un pensiero che stava diventando un assillo. Sa che ora è in buone mani, che alla fine delle verifiche e dei controlli la sua casa sarà vendibile al 100% senza sorprese, né presenti né future. E che si è risparmiato davvero un sacco di rogne.