In linea di principio, e anche secondo la legge, pagare il canone di locazione di un appartamento o di un locale commerciale è un dovere; ricevere tale pagamento da parte del proprietario dell’immobile è un diritto.
Ma nella realtà, alle volte, non è proprio così. Non è raro che si ascoltino lamentele o vere e proprie diatribe, anche molto spiacevoli, rispetto a inquilini morosi.
Ma quando un inquilino si può considerare moroso? Dopo soli 20 giorni dal mancato pagamento anche di una sola mensilità. Già in una situazione del genere è possibile inviargli una raccomandata con un formale sollecito di pagamento, indicando un termine entro il quale procedere al saldo. Ma spesso è il buon senso a prevalere e, specie nel caso in cui ci si conosca o si abbia un buon rapporto, gestito sulla base del dialogo e del comune vivere civile, si preferisce effettuare una gentile richiesta bonaria, con la speranza che ad essa segua un’eventuale proroga o dilazione in caso di necessità, comunque un accordo consensuale tra le parti.
Inutile dire che non sempre le cose vanno a buon fine. Ed è qui che iniziano le vicissitudini.
Se l’inquilino rimane inadempiente, infatti,il locatore potrà procedere contro di lui tramite un avvocato, che gli intimerà lo sfratto e la richiesta di ingiunzione di pagamento. A questo punto viene indetto un vero e proprio processo nel quale entra in gioco il giudice, che fissa l’udienza per eseguire l'accertamento della condizione di morosità e decidere in merito. Come ben sappiamo, le tempistiche variano da tribunale a tribunale, e i tempi della giustizia non sono mai brevi. Motivo per cui non è dato sapere in anticipo quanto durerà l’iter, ma si stima dagli 8 ai 12 mesi. Un periodo non certo insignificante - soprattutto per chi ha necessità degli introiti derivanti dalla locazione - e che può prolungarsi ulteriormente, ad esempio in presenza di persone minorenni. In questi casi, infatti, l’ufficiale giudiziario tende a rimandare l’esecuzione del provvedimento fintanto che non viene individuata un’abitazione sostitutiva.
Inoltre, una volta ottenuto lo sfratto, è necessario affittare di nuovo l’appartamento, che nel frattempo resta vuoto e inutilizzato, deteriorandosi e perdendo di valore.
In caso di locazioni commerciali, il mancato pagamento di alcune mensilità del canone non comporta automaticamente lo sfratto e la risoluzione del contratto; anche in questo caso spetta al giudice valutare, sulla base della singola vicenda, la gravità dell’inadempimento. E possono volerci mesi.
Insomma, parliamo comunque di una serie di inghippi e di rogne che sarebbe meglio evitare. Ma è possibile farlo? Certo. Oggi sono disponibili numerose forme di garanzia efficaci per evitare di essere vittime di situazioni di morosità.
Si Studio Immobiliare, la nostra agenzia, si affida ad Assicuri-Amo, un franchising che garantisce la locazione di un immobile in totale sicurezza. L’assicurazione copre, nelle sue varie opzioni, da 4 a 12 mensilità non pagate e le spese legali per lo sfratto dell’inquilino moroso (per un massimo di 1500 euro o per la cifra stabilita dalla possibile personalizzazione della polizza), oltre a due mesi di caparra e alle spese condominiali arretrate. Inclusa nel prezzo, e sicuramente inestimabile, è inoltre la serenità di non doversi occupare (e preoccupare) di nulla.
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