Quella degli affitti in nero è una piaga difficile da debellare. Ma quali sono le sanzioni a cui vanno incontro proprietario della casa e inquilino? Andiamo a scoprirlo
il contratto di affitto o locazione deve essere obbligatoriamente registrato entro 30 giorni dalla sua stipula. Osservare tale scadenza è fondamentale perché, in base all’art. 1 della Legge di Stabilità 2005, il contratto di locazione non registrato è nullo.
La registrazione è la prova dell’esistenza del contratto, ed è ciò che tutela sia il proprietario che l’inquilino. Un accordo basato solo sulla parola implica la nullità della locazione.
I proprietari di casa che sperano di risparmiare i costi dovuti per l’imposta di registro e di bollo avviando un affitto in nero in realtà si espongono a rischi considerevoli, primo tra tutti quello di trovarsi l’appartamento occupato da un inquilino che non paga il canone: se il contratto non è registrato il conduttore non è tenuto a rispettare le clausole della scrittura privata e non può ricevere un decreto ingiuntivo se non corrisponde le mensilità, tantomeno è tenuto a dare un preavviso se vuole lasciare l’immobile e, infine, non può essere sfrattato alla scadenza pattuita.
Quindi la nullità del contratto può essere utilizzata dall’inquilino contro il proprietario.
Ma le conseguenze dell’affitto in nero per il padrone di casa non si fermano qui. Infatti la mancata registrazione del contratto è una forma di evasione fiscale, pertanto è punita con le seguenti sanzioni:
- se il contratto di locazione non è stato registrato e il proprietario non ha dichiarato il canone di locazione nella dichiarazione dei redditi, dovrà pagare una sanzione dal 120% al 240% delle tasse evase. L’importo minimo della sanzione è di 200 euro, ed è dimezzata per l’affitto degli immobili ad uso commerciale;
- se il proprietario ha dichiarato un canone più basso di quello che realmente percepisce, la sanzione varia dal 180% al 360% dell’imposta evasa.
Ma il proprietario non sarà l’unico a subire le conseguenze di un contratto non registrato: i rischi dell’affitto al nero coinvolgono anche l’inquilino. Il conduttore infatti gioca un ruolo importante nella locazione, perché sta a lui accettare o meno la situazione di irregolarità: per questo motivo la legge lo reputa responsabile nei confronti del fisco in solido col proprietario per la mancata registrazione del contratto.
Così, se il locatore non paga le imposte legate all’adempimento, l’inquilino è corresponsabile per l’evasione e l’Agenzia delle Entrate potrà rivalersi su di lui chiedendogli di versare l’imposta di registro notificando una cartella esattoriale.
La registrazione tardiva del contratto di affitto.
Registrazione tardiva del contratto di locazione
Con il ravvedimento operoso è possibile procedere alla registrazione tardiva del contratto locazione. In questo caso, quali sono le sanzioni?
Se il ravvedimento avviene:
con 30 giorni di ritardo la sanzione è pari al 6%, più interessi di mora e imposta dovuta;
con 90 giorni di ritardo la sanzione è pari al 12%, più interessi di mora e imposta dovuta;
con 1 anno di ritardo la sanzione è pari al 15%, più interessi di mora e imposta dovuta;
oltre 1 anno e non oltre 2 anni di ritardo la sanzione è pari al 17,14%, più interessi di mora e imposta dovuta;
oltre 2 anni di ritardo la sanzione è pari al 20%, più interessi di mora e imposta dovuta;
se il contribuente regolarizza la sua posizione dopo la constatazione della violazione, la sanzione è pari al 24%, più interessi di mora e imposta omessa.